Sportster Riders Italy

Votes taken by Glock21

view post Posted: 5/4/2019, 12:25     +1Sella comoda - Carrozzeria
Tutti i dealer hanno selle "da battaglia" che danno in prova. Puoi chiedere di montartela per un pomeriggio e farci un giro con la donna per vedere come si trova.
view post Posted: 4/4/2019, 21:31     +1Sella comoda - Carrozzeria
Quella sella è orribile, non ci sono dubbi. Svilisce la bellezza e il senso stesso della moto.

Purtroppo temo che non ci sia molto da fare, neppure per il miglior tappezziere. Forse l'unica soluzione sarebbe quella di sostituire l'imbottitura con dei cuscini in gel... ma non saprei dove trovarli né tantomeno consigliarti un artigiano in grado di farlo.

Perché non compri una sundowner? Se guardi su Subito o sulla baya dovresti riuscire a trovarne una usata senza troppe difficoltà, e ti assicuro che già è un altro vivere.
view post Posted: 4/4/2019, 19:54     +4Sport Glide - Milwaukee 8 107: prova e impressioni - Chiacchiere tra Riders
Ciao a tutti,

finalmente, dopo molti mesi e grazie ad un'uscita con Gianluca "the madman" (che qualcuno tra voi già conosce), ho avuto modo di provare estensivamente ed accuratamente la nuova Sport Glide, ovviamente motorizzata Milwaukee 8 107, e in questo caso specifico corredata da un meraviglioso scarico Screamin Eagle integrale - terminale + collettori -, filtro dell aria conico nuova generazione ugualmente SE e rimappatura della centralina. Insomma... direi quasi lo stato dell'arte che uno dei nuovi modelli Softail possa offrire. Mette conto il fatto che il proprietario stia meditando di fare anche lo Stage 2: quando ciò avverà, aggiornerò puntualmente il post.

Per la cronaca, il confronto diretto sarà fatto con la mia moto attuale, un Dyna Low Rider 103 2017, con Stage 1 completo già effettuato: filtro Screamin Eagle basic; terminali Khrome Werks tapered 3" completamente aperti e rimappatura. Ho tenuto la moto per quasi un'ora, affrontando misto largo e superstrada a scorrimento rapido, oltre ad un congruo numero di rotonde, e credo di essermi fatto un'idea complessiva sufficientemente esatta del nuovo propulsore ed anche del modello specifico.

Cominciamo col rispondere alla domanda che sorge più immediata: come va questo nuovo motore, nel quale la Mo.Co. ripone grandissima parte delle sue aspettative di rilancio del marchio? La risposta possibile è una sola: bene. Logicamente l'aver effettuato lo Stage ha modificato le caratteristiche di base, ma si sente che il propulsore spinge con franchezza sin dai bassissimi regimi, e riprende da 1500 rpm in 6 marcia senza esitazioni o battiti in testa. Non vi sono "buchi" di erogazione, o almeno io non ne ho riscontrati, a differenza del TC103, che soffriva lievemente tra 2700 e 3000 rpm (prima dello Stage: ora è perfetto); segno evidente che il nuovo motore è concepito sin da principio per le nuove benzine povere di ottani, e che l'innovazione della doppia candela è senz'altro tra le più sensate che potessero essere apportate. A differenza del TC, però, questo M8 vibra poco, e ha assunto - perdonatemi l'espressione - un carattere più "japan": il sound dei cilindri è asettico e un po' nasale. Indipendentemente dalle caratteristiche di montaggio e dalla presenza del contralbero di bilanciamento, le sensazioni che trasmette non sono più quelle dei vecchi Softail nè quelle tipiche del Dyna: è proprio qualcosa di diverso e di nuovo. Bene? Male? Questo non saprei dirlo: ognuno deve giudicare con la sua testa... ma cerchereste invano punti di contatto con le motorizzazioni precedenti, perché qui siamo in presenza di qualcosa di strutturalmente differente.

Rispetto al "vecchio" 103, inoltre, il riscaldamento sprigionato dal motore è nettamente più tollerabile. Va detto che anche questo problema poteva essere risolto con l'apertura degli scarichi - e infatti anche la mia ora non scalda quasi più, ma a prezzo della rimozione del catalizzatore, e della sostanziale invalidazione dell'omologazione euro4 -, mentre qui il sistema aria/olio (per la cronaca quello che impiegavano molte delle bellissime muscle-naked anni '90, tipo Yamaha XJR 1200 o Suzuki Bandit) fa il suo sporco lavoro, mantenendo fresche le parti basse della moto e del motociclista fin dal momento del ritiro in concessionaria. Per chi ama il genere, poi, è da sottolineare la assoluta progressività di questo Big Twin, che a tratti sembra quasi un 4 cilindri, tanto è morbido e privo di spigoli, anche di fronte alle aperture brusche che ho cercato di non risparmiare.

Per chiudere questa prima parte, direi che si tratta di un motore concepito e sviluppato con un occhio al touring più che non alle caratteristiche custom (Fat Boy e linea Softail) o power-bike (Dyna) che contraddistinguevano i vecchi modelli. La Mo.Co. ha forse inteso realizzare un propulsore unico, con una personalità però molto più decisamente orientata verso l'uso tranquillo della moto che potrebbe fare il proverbiale "buon padre di famiglia", più che non un giovanotto in cerca di emozioni... Chi desidera sensazioni "forti", infatti, soprattutto se proveniente dai modelli Sportster potrebbe trovarsi a disagio, dato che il carattere spigoloso - specialmente dell'EVO 1200 - qui è completamente evaporato. Resta un motore solido e rubicondo, come una vecchia massaia brontolona, bravissima a cucinare ma molto lontana dallo spirito guepière-et-champagne della piccola peste del '57.

Ma passiamo al telaio. Qui infatti la differenza è, se possibile, anche maggiore di quelle riscontrate a livello motoristico. Il modello in questione monta di serie pedane avanzate, che personalmente ho trovato comodissime (sono alto 1.77); la posizione di guida è sì caricata sulla schiena e sul coccige, ma la sella per il pilota è talmente ben imbottita che davvero si possono macinare chilometri e chilometri in relativa tranquillità. Persino il proprietario della moto, che si è distrutto la schiena guidando supersportive per anni e anni, riesce a gestire percorrenze da 400/500 km senza fare una piega. Molto più dura, purtroppo, la parte riservata al passeggero, che come nella "migliore" tradizione HD sarebbe impossibile caricare senza dotare la moto del sissybar, che in questo caso era uno sgancio rapido costato oltre 450 euro (prezzo questo davvero vergognoso!).

Formidabile l'anteriore, che presenta una forcella a steli rovesciati dotata di cartucce di serie che non sfigurerebbe sulla R1, e che forse è persino sovradimensionata rispetto alle prestazioni della moto, ma... meglio così, anche perché con passeggero e borse piene i trasferimenti di carico si fanno sentire; inoltre la gomma resta letteralmente incollata all'asfalto, sia pure a prezzo di una maggiore rigidità, che però non viene trasmessa alle braccia forse grazie alla posizione imposta dalla triangolazione pedane avanzate-manubrio-sella, che come ripeto è davvero buona. Da questo punto di vista, la Sport Glide è davvero nettamente superiore ai modelli Dyna, soprattutto a quelli caratterizzati da forcelle strette tipo Sportster come la mia Low Rider, sui quali l'effetto galleggiamento dell'avantreno è garantito, anche in caso di aperture modeste al semaforo.

Non altrettanto positivo è invece il giudizio che posso dare delle sospensioni posteriori. Se è vero che io ed il mio amico non siamo esattamente due pesi piuma (130 kg lui, 87 io), ho dovuto riscontrare che per ben due volte, nel giro di pochi chilometri, abbiamo toccato sotto: sia a causa del cavalletto, sia per lo schiacciolamento del parafango sulla gomma, nonostante il precarico fosse regolato al massimo. Sono convinto ch questo rappresenterà, almeno per gli utenti soliti ad andare in coppia, uno dei punti deboli delle nuove Softail - le quali, sia detto di passata, montano ora un ammortizzatore tipo mono singolo, a differenza delle vecchie serie, che erano dotate di due molle affiancate; e immagino che intervenire sulle sospensioni in questi modelli sarà ben più oneroso di quanto non fosse sulle Dyna, dove era sufficiente installare una coppia di Progressive Heavy Duty per caricare chiunque e qualunque bagaglio... Non a caso, i modelli touring, destinati al carico pesante, montano tuttora ammortizzatori esterni!

Passiamo quindi a parlare delle finiture, che sono come di consueto di alto livello. Il dash posizionato sul serbatoio, diciamocelo, è scomodo e poco pratico, dato che bisogna staccare gli occhi dalla strada e volgerli verso il basso, ma fa tanto "ammereca", ed è ormai il marchio distintivo dei modelli Big Twins. Questi di nuova produzione, che lavorano in negativo e sono perfettamente leggibili anche sotto il sole battente, possono essere gestiti dal blocchetto sinistro, e volendo forniscono tutta una serie di informazioni che vanno dai due parziali al contagiri, sino all'autonomia ed alla marcia inserita (sempre visibile). Impeccabili le cromature, anche se forse realizzate con uno spessore minore rispetto al passato. Degno poi di nota il cupolino, qui in verisione lievemente maggiorata, che protegge impeccabilmente dall'aria almeno sino a 110/120 km/h.

Da ultimo, un cenno alle borse, che ho trovato proprio misere e tirate via. Sebbene lo spazio interno sia accettabile, ed il sistema di sgancio pratico e velocissimo, e siano dotate di serrature di sicurezza (come non avveniva sino a pochi anni fa neppure per i modelli touring tipo Electra Glide!), la plastica è veramente di scarsa qualità. Fortunatamente, possono essere con poca spesa verniciate nella tinta della moto; ma ciò non toglie che - magari arrotondando il prezzo a 19000 euro - si sarebbero potute montare valigie in pelle, che avrebbero resto questa moto esteticamente molto più bella.

Infine, traiamo qualche conclusione... Che dire? La consiglierei? Senz'altro sì, è evidentemente un modello destinato a restare nella storia della Mo.Co. come un successo, soprattutto per via della sua versatilità e di una ciclistica che consente prestazioni al di sopra della media per questo genere di moto. Adatta per viaggiare, garantisce comunque angoli di piega interessanti e consente di togliersi parecchi sfizi anche nel misto stretto e sui passi di montagna. Temo purtroppo che però questa Sport Glide rischi seriamente di fare la fine della sua diretta antesignana, la compianta Switchback: potrebbe infatti finire per ingenerare una forte concorrenza "interna" alla gamma Harley, inducendo all'acquisto quanti aspirino ad una touring; scelta che peraltro compirei io per primo: tanto per una questione economica, quanto per la ben maggiore maneggevolezza che questo modello offre rispetto alle più pesanti Road King o Street Glide.

Devo però chiudere con una nota di assoluta sincerità: la consiglierei, ma per il momento preferisco tenermi la Low Rider 103. Forse sbaglio, ma ho la sensazione che il nuovo corso stia portando lontano dalle caratteristiche HD. Sceso dalla moto del mio amico, sono stato contento di ritrovare il mio motoraccio ignorante, con le sue vibrazioni, i suoi spigoli, la sua forcella "ballerina". I nuovi modelli, davvero "user friendly", per il mio rozzo palato di motociclista anni '80 (e forse anche più vecchio) sono pietanze troppo raffinate, che preferisco consumare più avanti. E comunque, qualora dovessi decidermi a passare ad una Softail, forse mi orienterei verso la più essenziale Street Bob, che conserva ancora qualche nota delle vecchie Dyna - almeno sul piano estetico. Come del resto testimonia l'uscita della recentissima Electra Glide Standard, con strumentazione analogica e priva di sistemi entertainement, devono esistere ancora motociclisti che la pensano come il sottoscritto: vale a dire che soprattutto in moto come queste, il centro di gravità devono essere le sensazioni "crude", e non l'elettronica, che riempie già fin troppi ambiti della vita. Ma questa è un'altra storia...

Lamps a tutti!
view post Posted: 4/4/2019, 18:01     +1Ho provato la street bob - Chiacchiere tra Riders
Concordo su ogni parola con Baruddone, che saluto calorosamente. Anche secondo me la Street Bob, con quell'aria essenziale e "rustica", è senz'altro uno dei puù riusciti tra i nuovi modelli post-dyna... e forse l'unico che ne conserva ne qualche modo lo spirito - essendo la Low Rider completamente snaturata, ed il Fat Bob 107 sostanzialmente un Softail da piega, più simile come concezione alla V-Rod che al modello precedente.

Avrei moltissimo da aggiungere, tanto che preferisco farlo in un post specifico relativo alle idee che mi sono fatto dopo la prova finalmente esaustiva del nuovo motore.

Basti dire, comunque, che un caro amico, da poco possessore di Street Bob e col quale stiamo pianificando la trasferta a Praga nel luglio prossimo, si accinge ad effettuare proprio le modifiche che dicevi tu: a sentire lui, il mini ape non consente di gestire la moto al meglio, e viste le potenze in gioco sarebbe un peccato non poterlo fare; fortunatamente, data la lunghezza dei cavi montati di serie, la sostituzione del maunubrio non è cosa complicata o costosa. al dealer di Bologna fanno il lavoro con 300 euro (compreso il nuovo dragbar).

Diversa cosa è montare un paio di borse in cuoio - che anch'io preferisco a tutte le altre: sia a quelle dello Sport Glide (in plastica misera), sia a quelle dei blasonati Road King/Street Glide (poco capienti in rapporto all'ingombro laterale che comportano). A limare all'osso, e montandole in proprio, per la coppia ci vogliono minimo 600/700 euro, volendo comprare un prodotto "dignitoso", vale a dire Ends o Franco Cuoio.

Ovviamente a tutto ciò dovresti aggiungere il kit pedane passeggero + una sella adatta, onde evitare che tua moglie chieda il divorzio alla terza uscita... e si parla di altri 600 euro minimo...

Purtroppo ormai la linea di HD non è più quella di offrire moto complete (ad esclusione della Sport Glide), almeno ai medio-bassi livelli, ma una sostanziale "base" da perfezionare progressivamente.
view post Posted: 15/3/2019, 22:10     +1Borsa Serbatoio HD - Carrozzeria
Se non sono proprio assolutamente indispensabili, preferisco sempre evitare le borse da serbatoio: è veramente un attimo graffiare la verniciatura, oltretutto nel punto più visibile di tutta la moto. E sulle colorazioni opache temo sia ancora peggio.

P.S. Se ti occorre una borsa di minori dimensioni rispetto a quella laterale, puoi sempre metterne una a base triangolare (quella che si piazza tra il forcellone posteriore), o in alternativa prendere uno zaino o un marsupio.
view post Posted: 19/2/2019, 20:46     +1Tattoo (work in progress) - Tattoo
A occhio potrebbe davvero essere una Sig Sauer (peraltro ottima pistola!). Avevo anche pensato alla Heckler & Koch USP .45: anni fa conobbe un momento di gloria poiché veniva utilizzata dai bikers criminali di Sons of Anarchy...
view post Posted: 8/1/2019, 19:19     +2Consigli per sistemi di sicurezza contro furti - Antifurti
Il problema principale è sempre legato alla lievità delle sanzioni e delle pene comminate ai furfanti. Se il furto fosse punito con 10 anni 10 di lavori forzati, senza che nessun *** di giudice - su indicazione di nessun *** di prete, o di *** psicologo, o di *** assistente sociale o quant'altro - potesse in alcun modo favorirne la scarcerazione, il gioco non varrebbe più la candela.

La realtà è sempre molto più semplice di quanto non ci vengano a raccontare: il criminale delinque per convenienza, ecco tutto! Rischiando poco o nulla vive senza fare la fatica di lavorare. Se fosse condannato a pene detentive adeguate, forse capirebbe che il gioco non vale la proverbiale candela e si troverebbe un'occupazione onesta.

Tutti propongono ricette miracolose: rieducazione, reinserimento, ravvedimento... Ma nessuno, e sottolineo nessuno, si propone una revisione del codice di procedura penale, che sarebbe l'unica cosa efficace.

Evidentemente i delinquenti a piede libero fanno comodo... Distolgono l'attenzione delle masse da altri problemi, come l'inefficienza dei politici "nazionali" o l'arroganza di certi eurocrati che si prendono libertà e prerogative che non spetterebbero loro. Senza contare tutti i soggetti collaterali che della rieducazioni e del reinserimento hanno fatto un vero e proprio businness.

In un paese governato come si deve, il problema dei furti non si risolve con chiavi, allarmi e diavolerie varie... Semplicemente non esiste!

Sapevate che in tutto il Giappone vengono commessi in un anno meno crimini di quanti non se ne commettano in Italia in capo ad una giornata? E sì che i giapponesi sono più del doppio degli italiani...
view post Posted: 12/12/2018, 22:32     +2Jovanotti rivede il suo Sportster - Chiacchiere tra Riders
CITAZIONE
,io avrei tirato fuori il libretto degli assegni e sarei tornato a casa in moto

TU, a differenza sua, sei un motociclista... :D

Ho sempre detestato questo individuo, pronto a cavalcare miti (e moto) solo per promuovere se stesso.
view post Posted: 12/10/2018, 22:14     +4Hells Angels anni '60 - Chiacchiere tra Riders
Sono capitato su questo bel video, realizzato sulla base di uno splendido pezzo dei Lynard Skynard: "Call me the breeze" (l'hanno poi rifatto in parecchi, ma questa versione mi pare la loro).

Stupisce vedere come lo Sportster fosse uno dei modelli più utilizzati. Quelli che oggi lo ritengono una moto squisitamente femminile dovrebbero fermarsi a riflettere... :D

view post Posted: 4/10/2018, 22:14     +4abbandono HD ( almeno per ora) - Chiacchiere tra Riders
Nella mia vita ho posseduto ormai un buon numero di motociclette e motorini (solo di Harley sono a quota tre), e ognuna di esse mi ha dato qualcosa: ricordi, emozioni, amicizia e molto altro. Non mi piace metterla sul patetico, ma è così: quello che ancora mi entusiasma, sulla rotta dei 50, è che quando premo sullo starter mi sento come se fosse la prima volta o quasi. E' bellissimo, e credo che non si possa spiegare a qualcuno che non condivide la nostra passione. Ti guardano come un alieno o come un matto - che butta tempo e soldi per mettersi in pericolo - e spesso anche con compatimento. Ma che cosa volete farci? E' la vita!

E la vita è fatta anche di momenti. Le esigenze che si hanno in certuni di questi non sono quelle che magari busseranno alla porta fra qualche anno. Personalmente, da motociclista, non mi meraviglia sentire di qualcuno che cambia come stai facendo tu, passando magari da una moto custom ad una enduro, o perfino ad una sportiva. Evidentemente il tuo "karma motociclistico" ti porta in quella direzione, ecco tutto.

Sono convinto che l'HD sia una moto formidabile, unica, ma per molti - forse per la maggioranza delle persone - si tratta di una moto di "arrivo". Mi spiego meglio: si raggiunge dopo aver esaurito molte altre esperienze sulle due ruote. Possedendola prima si rischia di non apprezzarla fino in fondo. Vedi, quelli che tu (giustamente) segnali come punti deboli della moto, sono caratteristiche che si finisce per accettare solo nel presupposto che non si desiderino più mezzi con altre prestazioni. Se anche solo in un angolino del cuore è rimasta la voglia di tirare, sia pure sporadicamente, in autostrada, o se magari si desidera avere una maggiore capacità di carico, allora l'HD diventa "stretta": è inevitabile, e l'ho visto succedere parecchie volte.

Io stesso ho avvertito a più riprese il desiderio di avere sotto al culo una bomba come certe mie vecchie moto; soprattutto il VFR mi manca davvero. Ma il piacere di sentire l'energia del bicilindrico, la coppia che sembra far esplodere il propulsore, il gusto del particolare che ammiro nel silenzio del garage, oltre all'innegabile piacere sottile di sentire di far parte di qualcosa di "più grande", mi avvince e soddisfa più dell'idea di cambiare. Fino a farmi sopportare i suoi piccoli difetti come sopporto quelli della mia donna dopo anni di vita insieme.

Qualcuno più saggio di me una volta mi disse che si ama davvero quando si arriva ad apprezzare anche i difetti dell'altro. Per l'HD è esattamente la stessa cosa. Giusto? Sbagliato? Mah, non saprei... Però per me è così!

Bisogna infine anche considerare che non tutti condividono gli stessi gusti. Trove più che legittimo che una moto con fortissima personalità (soprattutto se si tratta di un modello stagionato, quando vibrazioni e consumi si facevano sentire sul serio) possa semplicemente non piacere... Ma non è un problema!

Forse tra qualche anno deciderai di ritornare in sella a un'HD, ma se anche così non fosse, l'importante è che tu mantenga vivo il gusto per la moto. Tutto il resto conta pochissimo. O non conta affatto.

Lamps
view post Posted: 3/10/2018, 13:56     +1Stivaletti Rev'It Rodeo - Moda
Ho un paio di stivali HD vecchia generazione (quelli ancora fatti in USA, tipo Walker, molto simili ai Police) che uso da quasi 10 anni. Due anni fa li ho fatti risuolare: 15 euro e sono tornati nuovi.

Poi come dice Swan... se vuoi cambiare è comprensibile,ma gli stivali, se la tomaia (la parte superiore) è in buono stato, si rimettono a posto completamente e ti fanno altri due lustri.
view post Posted: 10/9/2018, 15:17     +2Casco Shoei J-O - Sicurezza
Aggiorno il vecchio post a distanza di un anno e qualche mese.

Innanzitutto, confermo quanto scritto relativamente a comodità d'uso: davvero confortevole a livello di imbottiture, anche dopo molte ore d'uso non crea problemi alla cute (sono completamente calvo). Pur se bagnati di sudore, gli interni si asciugano rapidamente nel giro di qualche ora. Avendo la cura di pulirlo e sanificarlo mensilmente con un detergente in schiuma - ne esiste uno eccellente prodotto da Ma.Fra -, resta perfettamente inodore; e, nella peggiore delle ipotesi, le imbottiture possono essere sostituite con una spesa di circa 50€... cosa che intendo fare a metà della vita del casco, vale a dire al termine della stagione 2019-2020, considerando che in condizioni d'uso normale lo sostituisco ogni 4/5 anni.

Compattandosi stoffe e gommapiuma, è vero che tende a divenire più rumoroso con l'utilizzo, ma sempre rimanendo entro limiti accettabili per un casco jet. Se il frastuono vi dà noia sul serio, non vi sono altre soluzioni che l'impiego di un integrale (attenzione: NON di un modulare, perché in certi casi può essere anche più fastidioso di un jet di buona qualità!).

Purtroppo però la nota dolente è stata dovuta alla rottura improvvisa di uno dei supporti del visierino a scomparsa, avvenuta in modo brusco all'indomani di una lunga percorrenza autostradale ad alta velocità. Difficile capire se ciò sia stato dovuto alle vibrazioni, alla pressione dell'aria o - com'è più probabile - ad una micidiale combinazione di entrambi i fattori... Fatto sta che mi sono trovato nell'impossibilità di utilizzare il casco

Esssendo ancora coperto da garanzia, ho contattato tramite mail il servizio assistenza Shoei; molto cortesemente mi hanno risposto nel giro di una mezza giornata, scusandosi di non poter prendere in carico direttamente il casco per la riparazione.

Mi hanno dunque reindirizzato al rivenditore, Valerisport srl di Cornuda (TV). Ancora una volta ho trovato cortesia e professionalità: mi è stato domandato di inviare il casco presso di loro, accompagnato com'è ovvio da una copia dello scontrino di vendita. Ho spedito il tutto qualche giorno fa, e aspetto fiducioso che venga sistemato.

Vi aggionerò una volta effettuata la riparazione. Per il momento, davvero non posso lamentarmi del servizio. Quanto alla rottura, voglio pensare che si sia trattato di un difetto costruttivo.

Allego comunque qualche foto della parte danneggiata.

Lamps

Foto Shoei J-O_1

Foto Shoei J-O_2
view post Posted: 15/6/2018, 16:01     +2Tattoo (work in progress) - Tattoo
...e tanto per chiudere in bellezza, ecco qui la foto del tatuaggio terminato...

Tra un pò si attacca con le braccia :rolleyes:

Geisha Tattoo
view post Posted: 13/6/2018, 14:00     +1Francia obbligo guanti omologati e altro - Sicurezza
Ho vissuto in Francia molti anni, e so per esperienza che lì non si scherza con il rispetto delle norme stradali. In caso di controllo, l'etilometro é garantito (lo era già vent'anni fa, e la confisca del mezzo scatta alla soglia dello 0,8 g/l), e sono fiscalissimi anche su eccesso di velocità e divieto di sosta: occupare un posto riservato ai disabili prevede una multa da 150 euro o giù di lì, oltre alla rimozione e alle spese di custodia (in Italia credo che la sanzione sia la metà).
Ribadisco che ritengo essere, l'obbligatorietà dei guanti così come altre norme similari, il prodotto di una mentalità e di una legislazione vessatorie e colpevolizzanti ad oltranza nei riguardi dei motociclisti, anche se apprezzo la serietà con la quale negli altri paesi si persegue l'inottemperanza alle leggi.
Ciò doverosamente premesso, voglio però sottolineare come pure il motociclista sia un cittadino, e come tale meritevole di rispetto da parte delle istituzioni... Trattarci costantemente da "minorenni", o peggio ancora da "minorati", non contribuisce a migliorare il rapporto tra la nostra categoria e lo stato e/o le forze dell'ordine. Invocare costantemente il danno sociale derivante dai comportamenti scorretti posti in essere dai motociclisti (anche qualora essi si traducano in un danno solo e soltanto per il diretto responsabile), pare un po' nascondersi dietro un dito: i fumatori danneggiano se stessi (e gli altri) in misura ben maggiore, ma poiché il loro vizio apporta all'erario fiumi di soldi, si tende a sorvolare ed a giustificare in nome della "libertà di scelta".
Peggio ancora, quando tale "libertà" si traduce in campagne per la depenalizzazione della droga - i cui danni per la società sono infinitamente maggiori che non quelli dipendenti dal mancato utilizzo dei guanti in moto - nessuno ha nulla da eccepire... Insomma, a tutt'oggi il motociclista parrebbe essere un cittadino di serie "B": un po' meno responsabile, un po' meno intelligente e quindi un po' meno meritevole della libertà concessa ad altri.
La verità é che a tutt'oggi noi rappresentiamo una categoria composta esclusivamente da individualisti, costituzionalmente incapaci di alzare la voce dinanzi alld prepotenze dei singoli stati o dell'UE. Scommettiamo che se tutti noi ci astenessimo dall'utilizzare le nostre amate motociclette per un annetto, lasciando a bocca asciutta compagnie di assicurazioni (e magari, in Italia, rifiutandoci di pagare il bollo), distributori di carburante, società gerenti delle autostrade, officine, gommisti, concessionarie, ristoratori/albergatori/baristi, fisioterapeuti, municipalità locali, pro loco, autoscuole, rivenditori di accessori, qualche voce in nostra difesa comincerebbe a levarsi?
Non consoli il fatto che l'ennesimo obbligo nei nostri riguardi sia ristretto al territorio transalpino: sappiamo tutti che questo genere di imposizioni viene presto o tardi sempre recepito da qualche governo nostrano.
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