Devo dire la verità, non ero affatto decisa a mettere su questa discussione perché, beh, decisamente il viaggio non è andato come previsto e forse non c'è poi granché da raccontare ma poi ho pensato che, infondo, questo è stato il nostro primo vero viaggio in moto e quindi, tutto sommato, perché non condividerlo con voi che capite come e più di noi che la moto è sempre la moto anche quando il cielo (chiamatelo come volete) non è proprio d'accordo con i nostri piani?!
Tutto è partito dal fatto che io (Chiara... scrivo sempre io sul forum quindi non c'è bisogno di ribadire ogni volta che non sono io la scansafatiche della coppia) non ero mai stata a Venezia. Sapete, era una di quelle cose "prima o poi dovrò farlo" di cui uno parla ogni tanto per evadere dalle fatiche del presente ma che rimangono pensieri aleatori lasciati sospesi fin quando quasi non te ne ricordi più. Fin quando non ci siamo resi conto che parlavamo e parlavamo ancora e la voglia di partire era davvero tanta, ma c'era la vacanza pianificata in Grecia ad agosto e poi a settembre gli esami e i corsi all'università ed il lavoro ed incastrare il tutto diventava difficoltoso come sempre, di nuovo.
- Ma, sai, in effetti noi partiamo per la Grecia il 12 che è solo tra due settimane...
- ...e la settimana prossima non abbiamo nulla da fare...
E sembra un attimo che ci ritroviamo in sella alla nostra bella tutta agghindata per il party a sorpresa (con parabrezza e schienalino/portapacchi con relativo borsone dietro che, sì, appesantiscono talmente tanto che la bella sembra voler a tutti i costi somigliare a Shrek ma che, diamine, quanto sono comodi).
L'itinerario è scarabocchiato su un foglio o meglio (considerando che la digitalizzazione ha soverchiato l'era della penna) pixellato su google maps. Purtroppo niente fronzoli come piacciono a noi, il tempo a disposizione è poco e c'è da correre e correre ancora perché la strada da fare non è per niente poca e noi non abbiamo i sederi allenati come dovremmo... non ancora, almeno!
Da qui la scelta dell'autostrada, dritta noiosa autostrada da prendere ad Avezzano per macinare più km possibili nel minor tempo: sembra una missione da compiere ma lo spirito è proprio quello adatto ad un'avventura fantastica. Del resto è la nostra avventura, la prima, ed ha un sapore indescrivibile.
Sull'Adriatica adocchiamo un lembo di mare, mandiamo a quel paese un paio di cretini su macchine con targhe CH che fuori dalla legislazione stradale svizzera si danno alla pazza gioia ed ecco il cartello "Cesena": è la nostra uscita! ...Oppure no? No, perché le uscite sono due e non una e ovviamente noi scegliamo l'opzione sbagliata.
Rientriamo in autostrada ed eccola lì: "Cesena Nord"! Questa volta andiamo sul sicuro. Oltrepassiamo Ravenna e ci buttiamo sulla via Romea che attraversa tutto il Comacchio. Destinazione finale: Mestre.
Fin qui tutto bene.
Ci svegliamo che è sabato e in cielo c'è un timido sole, dalla finestra vediamo la nostra motina (cavolo, dobbiamo proprio trovarle un nome!!) che giace sonnacchiosa nel parcheggio dell'hotel. Sorriso in faccia, chiavi in tasca, moto rombante e ci dirigiamo al piazzale Roma di questa nuova città tutta da visitare.
Spendere parole su Venezia è superfluo, l'hanno già fatto persone che con le parole giocano sicuramente con più maestria di me; dirò solo che se non ci siete mai stati dovete rimediare.
E le altre foto? Avete ragione, in parte stanno ancora nella SD della reflex e in parte semplicemente non sono state fatte... ero troppo impegnata a trasformarmi in una fontanella ambulante!
Lo so, l'immagine fa un po' schifo, ma vi pare che debba beccare un virus intestinale proprio quella giornata?! Morale della favola: ogni 7 passi rimetto pure l'anima. Bevo per tentare di reidratarmi ed ecco che il mio stomaco protesta di nuovo, intrappolata in un tristissimo loop. Battezzo un canale minore, il bagno del McDonald, un ponte ma sono inaspettatamente salvata da una busta dell'Hard Rock (non so che Santo me l'ha fatto trovare prima del disastro) in piena Piazza S. Marco senza che nessuno se ne accorga... ecco i punti del mio passaggio nel caso voleste evitarli o farvi un Tour della Vittoria
.
Posso dire che il ricordo di Venezia mi rimarrà sempre vivo.
Altro giorno altra corsa... e Genny si sveglia con la febbre!! Io sto meglio, dopo aver vinto la mia battaglia personale con il mio stomaco sull'assumere il miracoloso VivinC o meno ma è comunque una magra consolazione.
Il programma del viaggio prevede di dirigersi verso Firenze, vuoi perché è una città bellissima che non ti stanca neanche se ci sei stato 30 volte vuoi perché alla tracolla della chitarra di Genny manca proprio la pin dell'Hard Rock e vuoi perché una tappa intermedia non è affatto cosa sgradita. Autostrada Padova-Bologna-Firenze e ZAC! Sei lì in un attimo... se solo la febbre calasse...
No problema: VivinC preso, chiavi in tasca, moto rombante e ci dirigiamo sull'autostrada, la dritta noiosa autostrada. Guido io per tutto il tratto degli Appennini. Fermate di 30min ogni 80km e il viaggio prende sempre più i connotati di una missione da compiere e lo spirito non è più così tanto come quello di un'avventura fantastica.
Alla stazione Q8 più bella di sempre (ovviamente è ironico), tale "Aglio Ovest" prima di Barberino del Mugello, mentre tentavamo di sfuggire alla calura sotto l'ombra del niente e rimuginavamo sui tagli dello Stato di cui hanno fatto le spese tutte le sedie dell'area ristoro, ci viene in mente di controllare il meteo di Firenze e zone limitrofe per il giorno dopo (magari, se la febbre sparisce, potremmo ancora farci quel giretto nel Chianti che avevo programmato sulla via del ritorno) ed ecco che scopriamo l'esistenza di un nuvolone-come-si-chiama simpaticamente ribattezzato "Gigione".
Pioggia, diluvio, inondazione, nuvoloni neri come la pece ed un giro nel Chianti che si smaterializza più veloce della donna invisibile... ma va!
E che vuoi fare? Te ne devi solo tornare a casa, fa niente che l'albergo l'hai già pagato, pensi solo che hai ancora tanta strada davanti.
Dalle parti di Viterbo Genny decide che si sente meglio, bene abbastanza da sostituirmi alla guida e così, fortunatamente, mi posso riposare un pochino anche io.
Il ritorno a casa è un sollievo ma anche triste per la sfiga che ha deciso di beccare proprio noi proprio in quel momento... mi sarebbe piaciuto fare un saluto alla bella Firenze. Ma è solo un arrivederci perché noi stiamo sempre qua e la moto sta sempre qua ed è fantastica comunque anche se hanno provato a farci cambiare opinione. Quindi arrivederci...
Edited by SephirothHD - 3/9/2015, 02:55