Bologna-Garlasco.... Un viaggio zen
Ciao ragazzi vi racconto il viaggio di mercoledì scorso, 11febbraio2015, per ritirare la mia piccolina. Mi sveglio alle sette per prendere quattro treni diversi in direzione di un paesino in provincia di Bologna. Tutto bene se non fosse che mentre ero sul treno Milano Bologna guardavo fuori dal finestrino e vedevo il paesaggio cambiare... Dalla pianura mi sembra di andare in Trentino, la neve era sempre di più, e in cuor mio pensavo al freddo che avrei preso. Lo zaino era comunque pieno di roba anti freddo: due pile, calzamaglia di lana, pantaloni invernali, passamontagna, guanti e via dicendo. Arrivo a Bologna e sotto il naso perdo la coincidenza per il paesino... Il prossimo e fra un'ora e mezza, Chiamo il ragazzo della moto che gentilissimo viene a Bologna in macchina a prendermi. Ci presentiamo e mi porta subito all'aci per fare il passaggio di proprietà. Pratiche tutte perfette e andiamo a prendere la moto. Nel viaggio mi dice "sai, tutti quelli del mio palazzo hanno lasciato la macchina fuori perché lo scivolo per entrare nei garage è tutto innevato...... Stamattina ho spalato un po'.... Ma sarà un impresa....", cominciamo bene. Arriviamo a casa sua e vedo che ha spalato un vialettino largo dieci centimetri in mezzo a neve alta venti centimetri! Apriamo il garage e vedo la piccolina, che ormai è mia, che ormai prega perché io la porti nel mio garage, ormai conosco la sua voce che mi chiama, che mi cerca..... La accendiamo e la portiamo fuori, lui guida e io spingo, la ruota slitta sulla neve, ma riusciamo a fare tutto il vialetto senza problemi. Vedo che la neve si è attaccata al telaio e alle marmitte. I miei pensieri vanno ad una moto nuova già sporca di neve e mi spiace... Invece subito dopo penso che non sarà un problema, anzi sarà un pezzo in più di un ricordo bellissimo, e così sarà. In casa sua mi bardo per il freddo, sembro un pinguino impacciato, mi vergogno un po' per l'aspetto, ma sento caldo e quasi sudo, e so che il viaggio sarà confortevole. Parto..... Inizia il viaggio zen...... Guidando nel paesino sono impacciato con la ciclistica nuova, le pedane avanzate mi fanno far fatica a trovarle, la moto bassa, un po pesante e lunga. Un bel po' diversa dalle mie vecchie moto...... Arrivo in autostrada, biglietto e via. Le strade sono metà sporche e metà pulite. La moto si sporcherà, ma fa niente, la pulirò, e' la mia moto. Guido per una po ed inizio ad avere pensieri strani..... Scendo da un s2r 1000, un mostro di telaio, freni e motore, una bomba da strada...... Mi ritrovo su una moto pesante, lunga, frena così così, scomoda.... Si molto scomoda...... Tutte queste cose già le sapevo, ma trovarsele davanti..... Dopo una settantina di chilometri i pensieri peggiorano, la schiena mi fa male, prendo i giunti dei ponti e la schiena si irrigidisce... Sono appeso al manubrio, le dita delle mani mi fanno male.... I pensieri peggiorano..... Avrò mica fatto un cagata...... Avrò mica sbaglito..... Si accende la spia della benzina, mi fermo ad un autogrill, sono le due, ho fame, entro. Mangio un panino, faccio la pipì, guardo la moto dai vetri...... E li succede qualcosa di strano.... La guardo ed è bellissima...... Sento dentro di me qualcosa che cambia.....una sensazione strana...... Mi ricordo di uno del forum che diceva che nei viaggi lunghi appoggia i piedi sulle pedane del passeggero..... Sento una sensazione strana.... Come quella di quando hai quindi anni e vedi la ragazza che ti piace, lei non ti ha mai cagato, ma ad un certo punto di guarda e ti sorride, e quando ti avvicini lei non si allontana ma rimane lì, e ti sorride.... E senti il cuore che respira sangue fresco..... La guardo dai vetri e ho voglia di ripartire, di guidarla, di abbracciarla. Salgo e non mi sento più appeso al manubrio, ma mi sento le corna del torno tra le mani, partiamo e nella corsia di accelerazione spalancò il gas, il motore spinge, non sono più appeso al volante, ma ho preso il toro per le corna. Tiro fuori le pedane del passeggero e ci appoggio i piedi sopra, incredibile, la posizione diventa identica a quella del mio monster, accelerò, l'aria che prima mi faceva far fatica alle mani adesso mi sostiene il busto, la posizione mi spinge, e mi accomoda nella velocità, è bellissimo. Dopo un po ritorno coi piedi sulle pedane, ed è comodissima, e piacevole, ed è davvero figa. Allora oso, tiro fuori una posizione diversa, appoggio i polpacci sulle pedane, le gambe sono tutte tese, le punte dei piedi all'infuori, scivolo verso il serbatoio, ho trovato un'altra posizione, una posizione però non da velocità, ma da riposo, ho trovato tre posizioni bellissime, ho trovato un toro, che fa quello che voglio io, i pensieri diventano stupendi, quella moto che ho quasi odiato trenta chilometri prima, adesso è l'amore, e la ragazza dei quindici anni che adesso mi stringe, e mi sorride. Mi sono innamorato, è quasi mi vergogno di averti odiato poco fa, mi sono innamorato. Lei mi stringe, mi sorride, ma adesso.......... Adesso arriva tutto il bello, tutto il meglio che non mi sarei mai aspettato, usciamo dall'autostrada e arriva il paradiso, arriva lo scopo di questa moto, arriva l'amore vero. Sapete quale è l'amore vero di questa moto? I settanta all'ora, i polpacci sulle pedane, la mano sinistra appoggiata al manubrio, il motore che sembra un elicottero, sornione, e lo sguardo che va alle mie campagne, alle montagne lontane e ai bei momenti che questa moto, la mia moto, mi promette. Arrivo a casa, duecentocinquanta chilometri di emozioni contrastanti, non voglio più scendere dalla moto, non sento nessuna stanchezza, nessun indolenzimento, sento che mi sono innamorato della mia moto, sento che ho fatto la scelta giusta.
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