Lo Sportster ha caratteristiche che determinano sensazioni di guida decisamente diverse dai big twin, ovvero le Harley più grosse che hanno un peso tra i 300 e 400 kg. decisamente meno maneggevoli e più impacciate nei percorsi cittadini e nelle strade extraurbane. Ma non è solo il peso, pur sempre elevato di 250 Kg., ad avvantaggiare la Sportster sul piano della maneggevolezza. Bisogna considerare anche la maggior compattezza laterale che non solo agevola la messa del piede a terra ai piloti più bassi di statura, ma che consente anche di stringere maggiormente le gambe verso il serbatoio, favorendo quella sensazione di sicurezza che spinge a una guida più sportiva,appunto. La forcella montata su piastre strette, ad eccezione dell'ultima nata, la Forty Eight che è anche l'unica ad avere una ruota da 16" all'anteriore, facilita i cambi rapidi di direzione, frequenti nel traffico cittadino e nel misto stretto come i percorsi collinari e di montagna dove ci si trova ad inanellare una curva dietro l'altra. La ridotta altezza da terra della sella, intorno ai 64 cm per i modelli più bassi, fa il resto, oltre all'interasse più corto rispetto ai big twin. Il motore Sportster poi si sa fare apprezzare, specie il 1200 con quasi 70 cavalli, dotato di una notevole elasticità e coppia ai bassi, quest'ultima apprezzabile anche sulla 883 che non costringe a frequenti cambi di marcia riprendendo bene anche dai bassi giri, soprattutto nei modelli più recenti ad iniezione. Naturalmente ci sono anche i limiti e sono abbastanza evidenti. Le dimensioni più compatte la rendono meno consigliabile ai rider alti di statura, per i quali i modelli con pedane centrali sono da evitare, non tanto per la distanza verticale fra sella e pedane che è simile a quella dei modelli più grandi con pedane in analoga posizione, ma per quella longitudinale, dal momento che la moto è più corta, per cui in casi estremi i gomiti possono toccare le ginocchia quando si curva. Quindi, se proprio non si vuole rinunciare a quel modello, si dovranno sostituire con dei comandi in posizione avanzata, per i quali tutti i modelli Sportster sono predisposti di serie. Altro punto dolente sono i viaggi con passeggero e bagagli, che costringono a notevoli sacrifici, visto lo spazio esiguo e le sospensioni meno efficaci che stancano maggiormente il pilota rispetto ai modelli più grandi. Certo è che la filosofia dello Sportster è racchiusa nel nome stesso: una moto preferita dal rider che ricerca nel custom uno spirito più sportivo e minimalista, una moto essenziale e sincera che trasmette subito sicurezza anche ai piloti meno esperti, ma che continua ad affascinare per la sua linea filante e il suo feeling unico anche i riders più navigati.
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